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Dieci anni del Codice antimafia, il ministro dell’Interno all’evento della Luiss

Lamorgese: esemplare il modello italiano di gestione e destinazione dei beni confiscati, «difenderne e promuoverne l’originalità».

Data:
7 Luglio 2021

Dieci anni del Codice antimafia, il ministro dell’Interno all’evento della Luiss

Lamorgese: esemplare il modello italiano di gestione e destinazione dei beni confiscati, «difenderne e promuoverne l’originalità». 

Il ministro dell’Interno ha partecipato, oggi, all’evento organizzato a dieci anni dall’approvazione del Codice delle leggi antimafia, dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS) e dalla Fondazione De Gasperi, trasmesso in diretta online sulla Luiss Social Tv.

Durante l’incontro, promosso per aprire una riflessione tra esperti e operatori del diritto e tracciare un bilancio sul primo decennio di applicazione del Codice, la titolare del Viminale si è espressa sul modello italiano di gestione e destinazione dei beni confiscati e sulla necessità di «difenderne e promuoverne l’originalità, poiché pone una visione della lotta alla mafia che guarda alla società civile e concepisce il riutilizzo sociale come una forma di risarcimento per le comunità più colpite dai fenomeni mafiosi».

«Un modello, peraltro, che riscuote interesse e consensi in ambito europeo e anche fuori dai confini continentali – ha proseguito il ministro, che ha inoltre ricordato come – anche le Nazioni Unite abbiano positivamente indicato alla comunità internazionale il sistema italiano di riuso sociale dei beni sottratti alle mafie».

La titolare del Viminale ha infine richiamato l’attenzione sulla «ravvicinata continuità degli interventi che in maniera organica hanno cambiato alcuni tratti significativi del codice antimafia e sulla necessaria ripresa dell’opera di revisione, con riguardo, in particolare, alla prevenzione amministrativa. Quest’ultima – ha aggiunto – potrà essere un alleato prezioso per il sistema-Paese e per le sue capacità di ripresa dallo choc della pandemia».

L’evento, introdotto dal saluto della vicepresidente della Luiss Paola Severino e del presidente della Fondazione De Gasperi Angelino Alfano, è stato concluso dal ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, i procuratori di Palermo, Francesco Lo Voi, e di Napoli, Giovanni Melillo, e il direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia) Maurizio Vallone, oltre a diversi esponenti del mondo accademico.

Riferimenti normativi

Codice delle leggi antimafia-decreto legislativo 6 settembre 2011, n.159

Fonte: Ministero dell’Interno

 

Ultimo aggiornamento

7 Marzo 2023, 11:04